L’ossigeno è la benzina del nostro motore. Grazie all’ossigeno i nutrienti vengono processati per produrre l’energia necessaria a vivere: esso è il centro dell’attività metabolica.
Non ci viene quasi mai spiegata l’ischemia riperfusione, un danno da mancanza di ossigeno e successivo ripristino del default momentaneo.
L’ischemia è una totale o parziale assenza di afflusso di sangue a un organo. Essa si accompagna a ipossia, ovvero a mancanza di ossigeno. L’ischemia riperfusione è il danno che si configura quando la circolazione torna a un tessuto dopo la parziale assenza.ù
Ischemia riperfusione: ossigeno e radicali liberi
Nel nostro corpo le attività metaboliche ossigeno mediate, rilasciano sempre scorie (ROS). Anche quando stiamo semplicemente al sole si generano radicali liberi! Il nostro corpo ha un sistema antiossidante proprio per tenere il sistema in equilibrio, evitando lo stress ossidativo.
Cosa succede con l’ischemia riperfusione? Ebbene, come abbiamo detto l’ischemia porta ipossia, ovvero assenza di ossigeno. Il danno che si crea alle cellule è legato all’acidosi. Quando il flusso sanguigno si ripristina –e con esso l’ossigeno- la conversione della xantina deidrogenasi in xantina ossidasi (la sua forma ossidante) può incrementare la produzione di ROS. Alcuni sono particolarmente pericolosi: l’anione superossido ad esempio; o il perossido di idrogeno.
Quando avvengono i fenomeni di ischemia riperfusione?
L’ischemia riperfusione è un fenomeno legato alla mancanza di ossigeno. Fenomeni di ischemia-riperfusione avvengono fisiologicamente, allorché parti più o meno estese del nostro corpo sono sottoposte a fasi di compressione-decompressione (es. passaggio da una prolungata posizione seduta alla stazione eretta), oppure in condizioni francamente patologiche, come nelle ischemie d’organo e nella cosiddetta apnea notturna, ovvero per effetto indesiderato di specifici trattamenti (es. trapianti d’organo, interventi di by-pass, etc.).
L’ischemia riperfusione avviene quando il sangue fluisce copioso lungo un vaso in precedenza sede di un transitorio ostacolo – funzionale (es. spasmo con successiva dilatazione) o meccanico (es. trombosi con successiva lisi del coagulo) – alla circolazione.
Qui la situazione è delicata, perché una somministrazione di ossigeno al di sopra di quella effettivamente richiesta può provocare la trasformazione parziale delle molecole del gas in radicali liberi.
Stress dentro e fuori dalla cellula
Nel momento in cui la pressione parziale di ossigeno torna alla norma, la xantina ossidasi lo utilizza per produrre specie altamente reattive quali il radicale idrossile o il perossido di idrogeno. Sono loro a causare la riperfusione. Fondamentalmente, è un danno da stress ossidativo. Perciò, la somministrazione di antiossidanti può eventualmente prevenirlo.
Il mantenimento di un livello costante di ossigenazione tissutale – pur nei limiti della variabilità dettata dalla richiesta metabolica – è una condizione assolutamente indispensabile per una corretta funzionalità cellulare.
Possiamo dire che il mantenimento di una quantità corretta di ossigeno è la miglior prevenzione primaria possiamo fare.
In questo modo possiamo evitare fenomeni di ischemia riperfusione e altri danni da mancanza di ossigeno – o da somministrazione eccessiva di ossigeno.
Il miracolo CELLFOOD®
Numerose sono le ricerche scientifiche attestanti la capacità di CELLFOOD® come antiossidante e, al contempo, ossigenante. Esso agisce in maniera diversa rispetto a metodi convenzionali come ossigeno terapia, emotrasfusioni, ecc…).
Studi in vivo, condotti su obesi, fumatori ed atleti – soggetti tutti ad elevato rischio di stress ossidativo – hanno evidenziato che l’assunzione regolare di CELLFOOD® si associa ad una riduzione dei livelli sierici di idroperossidi, marcatori ed amplificatori del danno cellulare, misurati attraverso il d-ROMs test® (Diacron International, Grosseto).
Il cosiddetto miracolo CELLFOOD® consiste nella capacità di rendere biodisponibile ossigeno “on demand”, ossia nella giusta quantità ed al momento opportuno, ai tessuti a rischio di ipossia. Contemporaneamente, in modo apparentemente paradossale, CELLFOOD evita che l’eventuale gas in eccesso, trasformato in radicali liberi, favorisca l’insorgenza di lesioni da stress ossidativo (effetto antiossidante).