Stanchezza cronica? Ti manca ossigeno!

Stanchezza cronica? Potrebbe mancare ossigeno alle cellule. Sapevi che puoi integrarlo?

Nessuno ci parla mai dell’ossigeno. Quando ci sentiamo stanchi anche al risveglio, affaticati, privi di energia e forza, chi è mai venuto a dirci “potrebbe essere mancanza di ossigeno”?

Eppure l’ipossia –questa la definizione scientifica di mancanza di ossigeno nelle cellule- è una condizione ben nota.

Debolezza generale, vertigini, perdita di memoria, debolezza immunitaria, dolori e disturbi muscolari, irritabilità, sono tutti potenzialmente collegati alla mancanza di ossigeno.

L’ossigeno è la fonte di vita delle nostre cellule, che ogni giorno lo usano come combustibile per produrre l’energia con cui viviamo.

L’ossigeno è indispensabile per dare vita alle reazioni chimiche del nostro corpo. E quando manca, o non è sufficiente, la condizione di stanchezza cronica è uno dei primi segnali.

Per capire quando è importante l’ossigeno, devi capire come funziona il tuo corpo!

Ogni istante, le nostre cellule traggono dai nutrienti ciò che serve all’attività metabolica.

Tutte le nostre funzioni vitali -assorbimento, digestione, assimilazione, secrezione, escrezione, riproduzione- traggono energia da reazioni di ossidazione.

Prendiamo ossigeno  dalla respirazione: l’emoglobina lo trasporta nel sangue e lo porta nelle cellule, che lo utilizzano per bruciare i nutrienti: zuccheri, proteine, lipidi. Questo è funzionale a produrre ATP, il “carburante” con cui viviamo.

Perciò, produciamo energia ed eliminiamo le scorie dell’attività metabolica: ad esempio ammoniaca-urea, anidride carbonica, acidi e radicali dell’ossigeno, che sono molto dannosi per la salute.

Meno ossigeno, significa più tossine. Una carenza della giusta quantità di ossigeno nel corpo – ovvero uno stato di ipossia- determina una povera assimilazione delle sostanze nutrizionali dagli alimenti e un accumulo di sostanze nocive nel nostro organismo.

Anche il sistema immunitario può venire compromesso da una mancanza di ossigeno, il corpo diventa perciò più suscettibile a batteri opportunisti, infezioni e raffreddori virali e parassitari, e all’influenza.

La stanchezza cronica ci sta dicendo che qualcosa non va. Come la spia sul cruscotto, il nostro organismo ci segnala un piccolo “guasto” di sistema.

Perché con poco ossigeno proviamo stanchezza cronica?

Una normale cellula in perfette condizioni di salute brucia (metabolizza/ossida) ossigeno e glucosio per produrre energia e, come risultato di tale processo, rilascia anidride carbonica e acqua (metabolismo cellulare aerobico).

Una cellula con insufficiente quantità d’ossigeno, in stato di ipossia, per produrre energia brucia prevalentemente glucosio (metabolismo cellulare anaerobico). Questo processo di combustione (fermentazione di zucchero) ha come risultato, il rilascio di acido lattico e monossido di carbonio, invece di acqua e anidride carbonica. Una cellula che lavora anaerobicamente (poco ossigeno) deve lavorare molto di più, rispetto a una cellula “ossigenata”, per produrre la stessa quantità di energia.

Ricordiamo il dottor William Frederick Kock, medico, scienziato e umanista, autore di diversi libri scientifici, che ha dedicato la sua vita allo studio di un mezzo per ristabilire il meccanismo d’ossigenazione nel corpo, in modo da metterlo così in grado di recuperare la sua originale vitalità.

Il dottor Koch era fermamente convinto che una carenza d’ossigeno fosse la causa principale dei processi patologici.

Ma altresì premi Nobel come Otto Warburg o il trio Kaelin, Ratcliffe e Semenza, ci hanno spiegato quanto la salute dipenda dalla corretta quantità di ossigeno nelle cellule.

“Sono scoperte importanti perché la carenza di ossigeno è una condizione molto comune – ha osservato Alessandro Giuffré, dell’Istituto di biologia e patologia molecolare del CNR.

Perché abbiamo poco ossigeno?

Le ragioni che portano a una mancanza di ossigeno –e a stanchezza cronica- sono tantissime.

Prima di tutto, AMBIENTE INQUINATO: le quantità di ossigeno nell’aria si sono ridotte di molto negli ultimi cento anni.

Poi, ABITUDINI DI VITA ERRATE. Un abuso abitudinario di cibo, bevande che contengono aromi, additivi, grassi saturi (che hanno circa il 50% in meno di ossigeno nella struttura molecolare rispetto ai carboidrati).

La MANCANZA DI ESERCIZIO FISICO può enormemente ridurre il quantitativo di ossigeno disponibile alle cellule.

GLI STRESS EMOTIVI  riducono l’ossigeno: essi provocano, per liberazione d’adrenalina, una vasocostrizione, con diminuzione della circolazione capillare, concorrendo quindi a minimizzare la disponibilità d’ossigeno utilizzabile dalle cellule.

L’ETA’  è un altro fattore da citare: dopo i 50 anni l’ossigeno cellulare diminuisce del 50%.

Il FUMO è nemico dell’ossigeno: in un fumatore, la capacità dell’emoglobina di trasportare ossigeno è stimabile intorno al 20%. Per di più, il monossido di carbonio si fissa sull’emoglobina 250 volte più dell’ossigeno.

Come reagire a una situazione di stanchezza cronica?

Quando il nostro organismo accende la spia della stanchezza cronica, dell’affaticamento costante, ci segnala uno squilibrio.

Che aria respiriamo? Che cibo mangiamo? Quale tipo di impatto sta avendo l’ambiente sul nostro sistema corpo? Siamo in stress ossidativo –ovvero il nostro sistema antiossidante non riesce più a compensare i radicali liberi e le scorie? Pensiamo solo ai danni che può fare un metallo pesante come il mercurio, che penetra attraverso i polmoni e la pelle con effetti nefasti sul sistema nervoso e sui mitocondri, i motori energetici delle cellule.

O a uno stato di obesità marcata, che porta a una riduzione della capacità del sangue di trasportare ossigeno. Anche elementi come nitriti e nitrati hanno lo stesso effetto.

O ancora, i campi elettromagnetici di intensità forte –come i Mega o GigaHerz che permeano il nostro ambiente quotidiano- capaci di forte ossidazione cellulare.

Come possiamo difenderci?

CELLFOOD: ossigeno on demand per la vita e la salute

Negli anni Cinquanta, il genio di Everett Storey, scienziato che stava lavorando sulla separazione dell’acqua, ha concepito uno dei nutraceutici più potenti in commercio. La sua formula, oggi conosciuta come CELLFOOD, fornisce al corpo solo ciò che gli serve, consentendo alle cellule la respirazione ottimale. Da un lato CELLFOOD fornisce ossigeno on demand alle cellule e dall’altro evita lo stress ossidativo: due fattori, questi, avallati da varie ricerche scientifiche, che ne hanno attestato la validità.

Come funziona CELLFOOD?

CELLFOOD è una formulazione colloidale naturale che contiene, in fase disperdente acquosa, deuterio solfato insieme a 17 amminoacidi, 34 enzimi e 78 minerali in traccia, modulando la biodisponibilità di ossigeno e contrastando i radicali liberi.

La sua natura di colloide lo porta ad avere le stesse caratteristiche del plasma e dei fluidi corporali: esso passa immediatamente nel sangue e fornisce alle cellule solo l’ossigeno di cui hanno bisogno, non una goccia di più.

Ecco in sintesi i benefici principali che apporta CELLFOOD®:

-Ossigena le cellule del corpo

-Aumenta l’energia

-Potenzia il sistema immunitario

-Disintossica il corpo

-Incrementa la respirazione cellulare

-Equilibra il metabolismo del corpo

-Trasporta i nutrimenti in una forma ionica vitale

-Aumenta la biodisponibilità di altri nutrienti

 

CELLFOOD® è un catalizzatore del rendimento metabolico, ovvero aumenta l’assorbimento delle sostanze nutritive e il metabolismo;

mette a disposizione una maggior quantità di vitamine, minerali, erbe, e altre sostanze nutritive.

Inoltre permette al corpo di funzionare in modo pulito ed efficiente, dando come risultato un maggior livello energetico nel tempo.

Dopo l’aumento di potenziale energetico nel corpo, il meccanismo naturale del corpo aumenta il metabolismo del materiale di scarto espulso.

Usa Cellfood

Bibliografia essenziale – Stanchezza cronica e ossigeno

Ossigeno, Attore Protagonista del Dramma Fisiopatologico: Meccanismi della Trinità, Normossia, Ipossia, ed Iperossia nelle Malattie ed in Terapia. Aditi C. Kulkarni, Periannan Kuppusamy e Narasimham Parinandi

Antiossidanti & meccanismi regolatori REDOX Volume 9, numero 10,2007
Mary Ann Liebert, Inc.

Cellular Hypoxia Alters DNA Methylation through Loss of Epigenome Oxidation

https://cordis.europa.eu/article/id/191043-hypoxia-and-epigenetic-modifications/it


CELLFOOD induces apoptosis in human mesothelioma and colorectal cancer cells by modulating p53, c-myc and pAkt signaling pathways.

Nuvoli B, Santoro R, Catalani S, Battistelli S, Benedetti S, Canestrari F, Galati R.J Exp Clin Cancer Res. 2014 Mar 5;33(1):24. doi: 10.1186/1756-9966-33-24.PMID: 24598211

 

The antioxidant protection of CELLFOOD against oxidative damage in vitro.

Benedetti S, Catalani S, Palma F, Canestrari F.Food Chem Toxicol. 2011 Sep;49(9):2292-8. doi: 10.1016/j.fct.2011.06.029. Epub 2011 Jun 14.PMID: 21703326

 

Efficacy of chelation therapy to remove aluminium intoxication.

Fulgenzi A, De Giuseppe R, Bamonti F, Vietti D, Ferrero ME.J Inorg Biochem. 2015 Nov;152:214-8. doi: 10.1016/j.jinorgbio.2015.09.007. Epub 2015 Sep 24.PMID: 26404567 Clinical Trial.

 

Cellfood improves respiratory metabolism of endothelial cells and inhibits hypoxia-induced reactive oxygen species (ros) generation.

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[Efficacy of Cellfood’s therapy (deutrosulfazyme) in fibromyalgia].

Nieddu ME, Menza L, Baldi F, Frediani B, Marcolongo R.Reumatismo. 2007 Oct-Dec;59(4):316-21. doi: 10.4081/reumatismo.2007.316.PMID: 18157288 Clinical Trial. Italian.

 

Metabolism modifications and apoptosis induction after Cellfood administration to leukemia cell lines.

Catalani S, Carbonaro V, Palma F, Arshakyan M, Galati R, Nuvoli B, Battistelli S, Canestrari F, Benedetti S.J Exp Clin Cancer Res. 2013 Sep 9;32(1):63. doi: 10.1186/1756-9966-32-63.PMID: 24016597

 

Improvement of oxidative and metabolic parameters by cellfood administration in patients affected by neurodegenerative diseases on chelation treatment.

Fulgenzi A, De Giuseppe R, Bamonti F, Ferrero ME.Biomed Res Int. 2014;2014:281510. doi: 10.1155/2014/281510. Epub 2014 Jul 10.PMID: 25114898