Il nostro corpo è un grande laboratorio chimico, in cui le cellule producono energia e le proteine vengono sintetizzate in una comunicazione serrata con l’ambiente esterno.
La scienza epigenetica ha infatti scoperto che l’espressione genica dipende per oltre il 90% dall’ambiente.
In questo laboratorio chimico che produce energia e proteine, le informazioni ambientali portano perciò le modificazioni molecolari che controllano l’espressione dei geni: il nostro genoma subisce modificazione a opera dell’ambiente.
Con una metafora potremmo dire che il nostro DNA è l’impianto elettrico e che spegnere o accendere i singoli geni dipende da noi.
Anche l’invecchiamento è prettamente epigenetico: non è scritto nel DNA che invecchiamo!
La metilazione del DNA e l’invecchiamento
La metilazione del DNA, in particolare, è un processo sotto osservazione da parte degli scienziati che studiano l’invecchiamento.
La grande domanda è la seguente: se le cellule del nostro corpo si rinnovano di continuo perché l’insieme dell’organismo invecchia?
Il nostro DNA subisce continue modifiche –non nella sequenza ma nell’espressione genica. E questo dipende da fattori strettamente legati agli stili di vita: come mangiamo, come pensiamo, come viviamo.
Uno stesso gene può sequenziare proteine diverse: in alcuni casi fino a quattromila varianti. Da cosa dipende? Le informazioni dipendono dall’aria che respiriamo, dal cibo che ingeriamo, dall’inquinamento, dallo stress, dagli oltre 50.000 pensieri al giorno che formuliamo e da decine di altri fattori.
I gruppi di metile sono aggregati molecolari che, aggiungendosi o levandosi, cambiano l’espressione genica del nostro DNA.
È stato visto che il livello di metilazione del DNA diminuisce con l’età: un neonato ha la metilazione del DNA più alta, il 103enne invece più bassa e il 26enne ha un livello di metilazione del DNA intermedio.
Un integratore che aiuta la metilazione del DNA: SAM-e
La S-adenosil-L-metionina è un composto naturale prodotto dall’organismo, fondamentale per almeno 40 serie di reazioni biochimiche e per la metilazione del DNA. Il SAM-e è infatti un donatore di metile, cede questi composti chimici ad altre sostanze per andare incontro ai bisogni dell’organismo.
La sintesi di SAM-e avviene quando l’organismo combina l’aminoacido essenziale metionina, ricavata da fonti alimentari o da dagli integratori dietetici, con l’adenosin trifosfato (ATP), la principale molecola energetica dell’organismo. In questa specifica condizione, la SAM-e, talvolta definita come “metionina attiva” è pronta all’uso per molti processi organici. La quantità di SAM-e a disposizione dell’organismo, come peraltro vero per molti importanti nutrienti, diminuisce con l’età.
Il SAM-e che si ricava dalle fonti alimentari è esiguo
La quantità di SAM-e che si ricava dalle fonti alimentari è veramente esigua. Ci sono due ragioni di ciò: per prima cosa, tutti gli organismi viventi producono una bassissima quantità di metionina attiva, da utilizzare nel processo di metilazione e in altre reazioni di natura biochimica. Quando la SAM-e viene utilizzata, essa perde il proprio gruppo metile (gruppo metilico) e non può, quindi, essere riutilizzata. In secondo luogo, la SAM-e, nella forma in cui essa è presente negli organismi viventi, è una molecola altamente instabile.
Aiutare la metilazione per difendersi dalle patologie: tre casi
Le sostanze coinvolte nel processo di metilazione aiutano l’organismo a difendersi contro quasi tutte le condizioni per cui è consigliabile l’assunzione di antiossidanti. Per esempio, nel caso di cardiopatie, esistono prove convincenti che una migliore metilazione possa ridurre la produzione di omocisteina, – un aminoacido di natura tossica, risultato del metabolismo della metionina – riducendo quindi il rischio di danni alle arterie e ad altri vasi sanguigni. Tra i vantaggi offerti dai donatori di metile, abbiamo la protezione nei confronti di tumori, malattie cerebrali e quelle del sistema nervoso, disturbi epatici ed invecchiamento.
Altri donatori di metile disponibili sotto forma di integratori dietetici comprendono l’acido folico, la vitamina B6, la vitamina B12 e il nutriente trimetilglicina (TMG). Un programma di integrazione completo dovrebbe comprendere tutti i donatori di metile disponibili, ma è proprio la SAM-e ad offrire la maggior varietà di benefici.
Fra l’altro i donatori metilici sono indispensabili per la sintesi di antiossidanti di primaria importanza, quali il glutatione.
Il processo di metilazione, per difendere l’organismo da un nemico: l’omocisteina
La metilazione si riduce con l’età, determinando una diminuzione di molti interventi di disintossicazione e di riparazione che l’organismo deve eseguire momento per momento al fine di mantenere un buon stato di salute. L’integrazione di SAM-e è un’opzione da considerare qualora si desideri mantenersi in buona salute in condizioni di stress e con l’avanzare degli anni.
Ma c’è un temibile nemico da cui il SAM-e può difenderci: l’omocisteina. Essa è un aminoacido tossico, risultato dal metabolismo della metionina, che provoca malattie cardiovascolari, ma non solo. Una lenta capacità di depurazione della omocisteina è associata a perdita di memoria, coronaropatie, sclerosi multipla, diabete di tipo 2, osteoporosi, insufficienza renale, stati depressivi. Anche lo stesso morbo di Alzheimer potrebbe essere aggiunto alla lista.
L’accumulo di omocisteina nel sangue può indicare che i processi metabolici di trasformazione sono lenti o non stanno funzionando in maniera adeguata. La lentezza del processo di metilazione indica che l’organismo è carente di SAM-e.
SAM-e: un alleato prezioso
Il processo biochimico conosciuto sotto il nome di metilazione sta conquistando una sempre maggior considerazione in virtù del contribuito da esso dato al mantenimento di un buon stato di salute, come, d’altra parte, i processi ad ess o collegati di transolforazione e di aminopripilazione. Sebbene i donatori di gruppi metile – dei quali la SAM-e è il più importante – differiscano dagli antiossidanti per le lodabilità con cui essi operano, sono comunque in grado di offrire protezione nei confronti di molte di queste condizioni. Al momento si sta riconoscenza la capacità della SAM-e di neutralizzare i pericoli dovuti ad ossessive concentrazioni di omocisteina nel sangue, possibile causa di cardiopatie e di altri stati patologici.