Nel 2017 Elizabeth Blackburn, biologa australiana titolare di Nobel, pubblicò un libro dal titolo “La scienza che allunga la vita. La rivoluzione dei telomeri”.
Blackburn aveva scoperto che il principale responsabile dell’invecchiamento cellulare è l’accorciamento della parte finale dei cromosomi, detta telomero. Ma aveva altresì evidenziato come il processo si possa invertire.
Noi possiamo favorire la crescita dei telomeri e cambiare il senso di marcia. Come? Controllando il nostro stile di vita, l’equilibrio psichico, la nutrizione. In pratica, l’epigenetica.
La scienza che ti allunga la vita si chiama…epigenetica. Perché il 98% della nostra salute e della velocità con cui invecchiamo dipende dall’ambiente.
La longevità è una questione epigenetica.
E la nutrizione pesa tantissimo.
Acidi grassi a catena corta, polifenoli, antiossidanti come vitamina C, coenzima Q10, selenio, cibi proteici e una ridotta presenza di zuccheri vengono definiti “dieta anti-age”. Da tempo i nutrizionisti parlano di superfood, riferendosi a cibi particolarmente pro longevità: fra essi mandorle e noci, avocado, olio di oliva, salmone (per l’altissimo contenuto di Omega 3).
Una corretta alimentazione non solo rallenta l’accorciamento dei telomeri, ma ci consente di combattere l’ossidazione cellulare e la conseguente infiammazione, di cui gli zuccheri raffinati sono fra i principali responsabili.
Perciò, i nostri telomeri ci saranno grati se eviteremo i cibi ad alto contenuto di glucosio e se ridurremo la presenza nella nostra dieta di cibi pro-infiammatori come latte e latticini, carni rosse, alcol, farine raffinate e cibi conservati.
Il dottor Francesco Balducci, medico chirurgo, esperto in medicina antiaging, preventiva e predittiva, nutrizionista, personal trainer, usa sempre dire che “la vecchiaia è una malattia: la progressiva perdita di adattamento agli stimoli ambientali. Ergo, si diventa fragili”.
“Non conta l’età anagrafica ma quella biologica, anzi, mitocondriale. I mitocondri sono le fucine energetiche della cellula. La componente genetica incide al 30%, il 70% lo fa l’ambiente”.
Ossigeno: le tue cellule ne hanno abbastanza?
La scienza della longevità parte da lì
La giusta quantità di ossigeno nel corpo, capace di garantire la adeguata respirazione cellulare, si chiama normossia. Le nostre cellule producono energia (ATP) traendo idrogeno dal cibo e ossigeno dall’aria. Sonno, movimento e alimentazione costituiscono le tre chiavi per avere un quantitativo adeguato di ossigeno per svolgere le attività metaboliche.
Ma gli stili di vita ci portano rapidamente in stato di ipossia, ovvero lacuna di ossigeno.
I radicali liberi dell’ossigeno (ROS) sono prodotti in piccole quantità durante il normale metabolismo e vengono rapidamente rimossi dai meccanismi di difesa presenti nella cellula.
Tuttavia in particolari situazioni, patologiche e non, la produzione di radicali liberi aumenta a dismisura in modo tale che la “barriera” di difese antiossidanti non è più in grado di neutralizzarli.
Quando l’equilibrio tra fattori pro-ossidanti e fattori antiossidanti viene turbato a favore dei primi, si parla di una condizione patologica definita stress ossidativo.
La scienza della longevità riduce lo stress ossidativo: la nutraceutica oggi ci consente di integrare la mancanza di ossigeno regolarmente, preservando le nostre cellule dall’infiammazione e i telomeri dall’accorciamento!
In pratica, mantenendo in equilibrio il nostro sistema corpo possiamo preservare le cellule dal nemico numero uno della nostra salute e della nostra giovinezza: l’infiammazione silente. La velocità con cui invecchiamo è nelle nostre mani.
https://docs.google.com/document/d/1D48OzTt_76bY0EiMcIbiQAlv3sllmpaQ1lszUJRuV9k/edit
Longevità: cosa cambiare oltre alla nutrizione e agli stili di vita?
Per combattere lo stress ossidativo e le conseguenze che da esso derivano innanzitutto è necessaria una buona alimentazione ricca di vitamine e minerali antiossidanti e una corretta e regolare attività fisica, ma spesso questo non basta!
Gli errati stili di vita e gli effetti dell’inquinamento si possono tradurre in una riduzione di bio-disponibilità di ossigeno, macronutrienti e micronutrienti utilizzabili per far fronte alle esigenze vitali e possono portare potenzialmente all’instaurarsi di malattie a decorso acuto e cronico.
In primis l’invecchiamento precoce, ma ancor più importante a una serie di quadri morbosi, spesso di natura degenerativa, in cui risulta essere spesso coinvolto il Sistema Nervoso Centrale. Esso infatti rappresenta uno dei principali target dei ROS: di conseguenza lo stress ossidativo viene oggi considerato uno dei principali cofattori di malattie neurodegenerative quali morbo di Parkinson, morbo di Alzheimer, sclerosi laterale amiotrofica, ecc…
In più, nonostante le cellule del nostro corpo si rinnovino periodicamente (quelle della pelle più o meno ogni mese, quelle delle ossa ogni otto o nove anni ecc…) nel complesso noi invecchiamo! Perché?
Alcuni scienziati credono che questo possa essere spiegato con l’accumulazione delle mutazioni nel DNA, che progressivamente perde le sue informazioni. Un’altra teoria accusa il DNA del mitocondrio, che non possiede i meccanismi di riparazione disponibili per i cromosomi, mentre una terza teoria ipotizza infine che le cellule staminali, che sono la fonte delle nuove cellule in ogni tessuto, con l’avanzare dell’età crescano deboli.
Possiamo aiutare il nostro DNA a rimetilarsi! E favorire la longevità
Anche qui, la nutraceutica può aiutarci tantissimo. Il nostro organismo trasforma continuamente i vari composti in altre sostanze, di cui ha bisogno per funzionare. La metilazione è solo un dei modi in cui questi cambiamenti si verificano. I gruppi metile sono costituiti da singole unità di carbonio composte da un atomo di carbonio e da tre di idrogeno (CH3). La metilazione ha un forte impatto sull’organismo, un impatto che inizia a livello più di base, l’espressione, o attivazione, dell’acido desossiribonucleico (DNA) – il materiale genetico presente in tutte le cellule viventi. I gruppi metile si attaccano al DNA per offrire protezione contro l’espressione dei geni responsabili di molte malattie, compreso il cancro.
La metilazione del DNA sembrerebbe svolgere un ruolo importante non solo nella soppressione dei difetti del DNA, ma anche in termini di longevità. In effetti, la dimetilazione del DNA- la perdita dei gruppi metilici – sta iniziando ad essere considerata come un significativo elemento del processo di invecchiamento.
Anche qui, esistono integratori in grado di donare gruppi di metile: SAM-e, S-adenosil-L-metionina, è molto potente e assumerlo è un’ottima strategia per favorire la longevità. Includere la SAM-e tra gli integratori assunti quotidianamente è, in effetti, una buona idea, perché la quantità di SAM-e che si ricava dalle fonti alimentari è veramente esigua. Ci sono due ragioni di ciò: per prima cosa, tutti gli organismi viventi producono una bassissima quantità di metionina attiva
In secondo luogo, la SAM-e, nella forma in cui essa è presente negli organismi viventi, è una molecola altamente instabile, subisce dei processi di disgregazione, per cui si decompone in altri composti
https://docs.google.com/document/d/1ZLbazOtOfV9v7v9X9i6ud-BB101ERRKIRBBNjsGsPhc/edit
Il test epigenetico SDrive può aiutarti a scoprire le carenze nutrizionali e la corretta presenza di antiossidanti!
Esiste un test in grado di mappare oltre 800 marker epigenetici.
La scienza della longevità si avvale della bio fisica per leggere il nostro corpo attraverso il bulbo del capello, che archivia ogni informazione possibile. Lo strumento è un’apparecchiatura che costituisce il risultato della fisica applicata alla medicina: SDrive.
Perché, i capelli? Perché essi sono i bio-marcatori più potenti del nostro corpo. Nei bulbi hanno sede le cellule, come in ogni parte del corpo. Ma il capello è in grado di registrare fattori che non si ritrovano altrove, se non attraverso esami molto complessi.
Attraverso il capello, il test epigenetico consente in 12 minuti esatti di avere uno screening completo dell’organismo, con una panoramica delle carenze nutrizionali e un piano a 90 giorni per riequilibrare il sistema corpo.
Sarà quindi possibile integrare vitamine, minerali, amminoacidi, antiossidanti con criterio sulla base di uno screening scientifico.
CELLFOOD®: il più potente integratore di ossigeno sul pianeta. Un tassello fondamentale della scienza della longevità.
L’ossigeno è la matrice della nostra vita biologica. Gli scienziati hanno scoperto che il nostro organismo dispone di veri e propri sensori molecolari, in grado di percepire la presenza e i livelli di ossigeno, al fine di garantircene la disponibilità nelle più svariate condizioni metaboliche.
Ma i nostri stili di vita, l’inquinamento, lo stress, portano le nostre cellule in carenza endemica di ossigeno. E questo favorisce ovviamente anche il processo di invecchiamento.
CELLFOOD® è un modulatore di ossigeno un demand: da un lato aumenta la bio disponibilità di ossigeno e dall’altra, compiendo un piccolo miracolo, evita che si inneschi un processo ossidativo.
Oggi, navigando su INTERNET, possiamo constatare come GOOGLE, il motore di ricerca più potente al mondo, dedichi oltre 600.000 riferimenti a CELLFOOD®; GOOGLE SCHOLAR, che ha un taglio più scientifico, segnala circa 250 citazioni; infine, interrogando la banca dati biomedica più affidabile in ambito accademico, troviamo ben 8 lavori scientifici su CELLFOOD®, tra cui un importante trial clinico controllato mediante randomizzazione.
Questo integratore, coperto da brevetto e unico nel suo genere, è il risultato di oltre mezzo secolo di ricerche e sperimentazioni. Ecco ciò che scrisse il suo inventore, lo scienziato Everett Storey: “CELLFOOD® scinde l’acqua in ossigeno e idrogeno e le singole cellule del corpo sono nutrite da un flusso costante di 78 elementi essenziali, conservati liberi in soluzione, grazie alla presenza di idrogeno e ossigeno allo stato libero, che determinano il processo di ossidazione e riduzione con una reazione a catena che elimina le tossine. I tessuti vengono ricostruiti, e una buona nutrizione completa il processo.
Longevità: il ruolo dei mitocondri, i motori della cellula
Il mitocondrio è un organulo a forma di bastoncello o di filamento, presente in numero variabile nel citoplasma delle cellule, sede delle reazioni di respirazione e produzione di energia della cellula. Esso utilizza i substrati nutritivi forniti dalla cellula, grazie alla combustione con l’ossigeno, producendo non solo acqua e anidride carbonica ma anche ioni idrogeno, specificatamente necessari alla cellula stessa.
ll solfato di Deuterio, alla base di CELLFOOD®, reagendo con l’acqua, mette a disposizione sia ioni idrogeno per la cellula, che ossigeno nativo per il mitocondrio.
In realtà tuttavia non basta semplicemente stimolare la funzione mitocondriale: l’esempio delle cellule dei piccoli mammiferi, dimostra che un’attività molto intensa di questo corpuscolo porta a processi ossidativi tali da comprometterne in breve la sopravvivenza. Il CELLFOOD®, evoluzione complessa della molecola di solfato di Deuterio, fornendo un pool completo di minerali traccia, aminoacidi ed enzimi, rappresenta un supporto equilibrato, uno stimolo vitale privo di rischi.
Link a sito www.cellfood.it
In 15 minuti, grazie al test SDrive e a tre bulbi di capello, potremo avere un check up completo di tutto il sistema corpo.
E con un navigatore del genere a disposizione, la scienza della longevità traccia un itinerario perfetto. Quali squilibri sono da colmare? Di cosa abbiamo bisogno? La risposta, oggi, è possibile con un solo gesto.
Il DNA non è il nostro destino: la scienza epigenetica oggi ci rivela che oltre il 90% della nostra salute e della nostra longevità dipende dall’ambiente, ovvero come mangiamo, come pensiamo e come viviamo. Possiamo perciò guidare il nostro organismo al miglior benessere possibile e possiamo rallentare il nostro invecchiamento.
https://docs.google.com/document/d/1hXovdNwxkMT9y47IL6GUbuL7mhE9V4lWSFfjxCZjb9E/edit
1- Longevità? La nutrizione pesa il 70% su salute e invecchiamento! Come possiamo sapere qual è il piano alimentare ideale per il nostro organismo?
2- Integrare l’ossigeno che serve alle nostre cellule: un ottimo passo contro l’invecchiamento!
3- I nutraceutici possono aiutarci a essere più longevi? La risposta è si! Ad esempio sAME
4- Le tre S contro l’invecchiamento: Sport, Stress e il test dei marcatori epigenetici SDrive!
5- Non conta l’età anagrafica ma quella biologica: per rallentare l’invecchiamento si parte dalle cellule. Come aiutare le nostre cellule a rigenerarsi?