Per la salute del nascituro, ci sono due cose fondamentali: lo stile di vita della madre e il DNA mitocondriale.
Sappiamo che il 98% dei fattori che innescano le patologie sono epigenetici, ovvero dipendono dall’ambiente. Perciò stress, fumo, alcol, inquinanti sono da monitorare non solo appena prima il concepimento ma sempre!
E poi, c’è il DNA mitocondriale che viene trasmesso dalla linea materna. Perché il mitocondrio è l’alleato di tutte le future mamme?Vi spieghiamo cos’è il mitocondrio.
Il mitocondrio, generatore di energia. E l’ossigeno suo amico
I mitocondri sono organuli responsabili della produzione di energia.
Queste reazioni, che costituiscono il processo di respirazione cellulare, comportano il consumo di ossigeno e la produzione di anidride carbonica.
Il glucosio viene bruciato in presenza di ossigeno e l’energia liberata, immagazzinata e utilizzata sotto forma di ATP.
L’ATP è un composto chimico che può cedere energia e viene quindi utilizzata dalla cellula come gettone energetico in tutte le reazioni cellulari. Si stima la produzione di 100 molecole di ATP al secondo a regime.
Il DNA del mitocondrio, alleato delle future mamme perché è la cellula uovo a trasmetterlo
La matrice dei mitocondri contiene ribosomi e parecchie molecole di DNA a doppio filamento, di forma circolare.
I mitocondri sono dotati di proprio DNA. Esso è piccolo, ha una struttura circolare e contiene solo 37 geni. Durante la fecondazione, i mitocondri presenti nel nuovo individuo (zigote) provengono solo dalla cellula uovo: se questa è portatrice di una mutazione nel mtDNA trasmetterà tale eredità allo zigote (eredità mitocondriale).
Da dove arrivano i mitocondri?
Probabilmente quasi due miliardi di anni fa un batterio aerobio è stato fagocitato da una cellula eucariotica primitiva, stabilendosi nel suo citoplasma.
Si sarebbe creato così un rapporto simbiotico fra i due microorganismi: il batterio forniva energia in cambio di un ambiente stabile e riparato e di un apporto rapido di sostanze nutritive.
In assenza di mitocondri molti organismi eucarioti non sarebbero in grado di utilizzare l’ossigeno per ricavare dagli alimenti tutta l’energia necessaria alle loro funzioni vitali. Ecco cosa afferma Daniele Ghezzi, professore dell’Università di Milano che svolge la sua attività di ricerca nell’Unità di genetica Medica e Neurogenetica dell’Itituto Besta.
“ Risulta indubbio e sempre più evidente, il ruolo di alterazioni genetiche nel DNA mitocondriale non solo nelle cosiddette malattie mitocondriali primarie (encefalo e cardiomio-patie dovute a mutazioni nel DNA mitocondriale che causano difetti energetici soprattutto a cervello, cuore, muscolo) ma anche in molte patologie complesse, come le malattie neurodegenerative, e in forme tumorali
Risulta quindi chiara la natura del mitocondrio come alleato delle future mamme per avere bimbi sani.
La conoscenza delle molte peculiarità del DNA mitocondriale risulta quindi fondamentale in diversi ambiti della genetica e della medicina, e rappresenta il motivo della scelta del DNA mitocondriale come cromosoma dell’anno 2021.
La scienza si sta interrogando su un fattore cruciale: è il DNA mitocondriale che decide la longevità?
L’attività dei mitocondri dipende da complessi di proteine efficientissime: ed è proprio questa attività che li rende protagonisti dei processi di senescenza.
La membrana esterna è ricca di lipidi e presenta circa il 12% di proteine.
La membrana interna è specializzata per la trasduzione di energia ed è impermeabile a quasi tutti i piccoli ioni. La sua architettura e la sua grande fluidità facilitano le interazioni fra i componenti richiesta per la produzione di ATP.
Le creste mitocondriali differiscono in numero, lunghezza e forma a seconda delle richieste energetiche della cellula.
Torniamo ai primi mille giorni di vita: il mitocondrio come alleato delle future madri. Insieme all’ossigeno.
Risulta altresì evidente, l’importanza dei primi mille giorni di vita per determinare la salute del nascituro e delle future generazioni.
E’ stato dimostrato infatti che le sostanze xenobiotiche passano la placenta. Al pari lo stress, con il suo quantitativo di cortisolo, arriva al feto, con i conseguenti rischi di sviluppare malattie neuropsichiatriche, cardiovascolari e metaboliche in età avanzata.
Ma uno dei maggiori nemici è lo stress ossidativo.
I radicali liberi che si formano dall’ossigeno sono in grado di danneggiare tutte le molecole biologiche e nel mitocondrio possono produrre danni estesi al DNA mitocondriale, ai lipidi della membrana e alle numerose proteine presenti, riducendo la funzionalità dell’organello.
Perciò, la mamma deve avere la giusta quantità di ossigeno per alimentare i mitocondri però non troppo, tale da causare stress ossidativo. Come si fa ad accertarsi che ci sia equilibrio?
Un aiuto alla futura mamma: il test SDrive e il modulatore di ossigeno più potente al mondo
Come può la futura mamma verificare l’equilibrio del suo sistema corpo? L’interferenza di sostanze chimiche, la presenza di stress ossidativo, le carenze di vitamine, amminoacidi, minerali, la povertà di antiossidanti o di acidi grassi essenziali?
Il test SDrive, attraverso il bulbo di qualche capello, in soli 15 minuti dà una lettura complessiva dell’organismo mostrando oltre 800 marker epigenetici.
Un aiuto prezioso per la mamma e per le future generazioni.
Al pari, esiste un integratore straordinario, coperto da brevetto, che da 50 anni offre al corpo ossigeno on demand: ovvero, solo quanto serve alle cellule per respirare e lavorare bene.
Si chiama CellFood, è stato concepito dal genio di Everett Storey negli anni Cinquanta , è una formula registrata che contiene ossigeno disciolto, elettroliti, tracce in soluzione colloidale di 78 minerali in forma ionica, 34 enzimi e 17 aminoacidi.
CellFood fornisce una insuperabile fonte di ossigeno e un sistema di trasporto nutrizionale a tutte le cellule, pulendo e tonificando i sistemi del nostro corpo per tutto il giorno.
SDrive e CellFood, favorendo il benessere del mitocondrio, diventano un alleato prezioso per le future mamme.