Le parole sono tre: Infiammazione Cronica Silente. Ovvero, qualcosa che agisce in silenzio nel nostro organismo e che sta alla base di ogni deriva patologica. Quando la malattia insorge, è ormai tardi, perché il processo infiammatorio cronico covava nel corpo da molto tempo.
Come possiamo difenderci, prevenire, indentificare se siamo infiammati o meno?
Il dottor Francesco Garritano, nel libro “La fibromialgia è una sfida, tu puoi vincerla” pubblicato insieme a vari medici, ricercatori e con il contributo di Giorgio Terziani di Cellwellbeing Italia, ha asserito che “siamo tutti un po’ infiammati”.
Lo stile di vita moderno produce infiammazione sistemica
Mangiare male, dormire poco, essere sedentari e stressati sono tutti fattori che portano alla cosiddetta inflammaging: l’infiammazione che invecchia e ossida il corpo.
Per funzionare bene, le nostre cellule devono poter produrre energia traendo ossigeno dall’aria e idrogeno dal cibo: ma le aggressioni che arrivano dall’esterno minano l’equilibrio definito omeostasi.
Se l’infiammazione è positiva in caso di sintomo acuto, ovvero come risposta dell’organismo temporanea, diventa letale se cronica.
Come la brace che cova sotto la cenere.
I sintomi dell’infiammazione cronica di basso grado
L’infiammazione è rivelata da un insieme di fattori che ascriviamo alla consuetudine, per questo è difficile da diagnosticare. Astenia, sonnolenza diurna, insonnia notturna, mal di testa, irritabilità, difficoltà di concentrazione, dolori generalizzati, disturbi gastrointestinali, disturbi nel comportamento alimentare sono tutti sintomi di infiammazione.
Spesso le persone tendono ad attribuire questi fattori all’invecchiamento, ma in gran parte dei casi si tratta di problemi legati a una rottura dell’equilibrio nell’organismo. Si parla di inflammasoma riferendosi infatti a tutte le molecole coinvolte nel mantenimento e nello sviluppo dell’infiammazione.
Come possiamo prevenirla o sedarla?
Ci sono tanti modi per sedare l’infiammazione e per evitare che subentri l’inflammaging e/o la patologia.
1)Eliminare i cibi pro infiammatori che sono zuccheri, alimenti raffinati, coloranti, conservanti, additivi chimici, prediligendo alimenti a km zero e stagionali
2)Bere la quantità di acqua adeguata, ovvero dai 25 ai 40 ml per kg di peso corporeo
3)Garantire la stabilità glicemica e insulinemica abbinando carboidrati e proteine nel modo corretto ed evitando di mangiare molto nel tardo pomeriggio e la sera, quando il corpo entra in modalità “accumulo” e brucia più lentamente
4)Fare movimento per liberare soprattutto il muscolo da scorte di zucchero in eccesso. Il vero problema sono i picchi insulinici durante l’arco della giornata, che provocano accumulo (trasformando zucchero in grasso) ma soprattutto infiammazione!
5)Limitare frenesia e stress, induttori esogeni di aumento del livello di cortisolo –ormone pro infiammatorio.
5)Dormire la quantità di ore adeguata, soprattutto nelle parti centrali della notte fra le 0 e le 3, orari di ripristino dell’assetto ormonale
L’eccezionale attività anti infiammatoria di CellFood
L’assenza dell’adeguata quantità di ossigeno a livello cellulare è un altro fattore essenziale per l’infiammazione. Lo stress ossidativo, che si verifica quando i nostri antiossidanti naturali non riescono a compensare alla presenza di radicali liberi o specie reattive dell’ossigeno (ROS) è un nemico primario della nostra salute e favorisce l’inflammaging.
CELLFOOD® ha un potere antiossidante altissimo.
Stress, stili di vita inadeguati ed inquinamento ambientale possono ridurre la biodisponibilità di ossigeno e depauperare le riserve di micronutrienti, provocando sofferenza cellulare, danni ai vasi sanguigni (disfunzione endoteliale) ed alterazioni della matrice extracellulare.
CELLFOOD® è un modulatore fisiologico in grado di apportare preziosi micronutrienti (integrazione nutrizionale) e rendere disponibile ossigeno in funzione delle necessità metaboliche cellulari (on-demand). In questo modo, esso contribuisce al controllo sia del sistema redox (prevenzione e trattamento della sindrome da di-stress ossidativo) sia dell’equilibrio acido-base (prevenzione e trattamento della micro-acidosi tissutale).
Il test Sdrive può dirci in 15 minuti a che livello è la nostra infiammazione
Il test del bulbo SDrive, partendo da 3 o 4 capelli, può mappare in 15 minuti oltre 800 marcatori epigenetici. Fra questi, gli acidi grassi essenziali che sono importantissimi per rilevare se vi è uno stato di infiammazione a livello cellulare (in particolare leggendo i valori dell’acido arachidonico ed eicosapentaenoico).
Anche la presenza di pochi antiossidanti è un fattore cruciale per stabilire se siamo a rischio inflammaging. SDrive li mappa tutti: Superossidodismutasi, catalasi, selenio, Coenzima Q10, carotenoidi, flavonoidi, Vitamina C, Vitamina E, zinco, acido alfa lipoico, sulforafano, polifenoli, antocianidina.
Ogni patologia ha origine da un fenomeno infiammatorio. Oggi, possiamo pre-venire, ovvero arrivare prima che l’infiammazione diventi pericolosa.
E possiamo anche rallentare di molto l’invecchiamento: venite a scoprire CELLFOOD® e il test del bulbo SDrive!