Fumare consuma…vitamina C. Come integrarla?

Fumare una  sigaretta consuma –essa sola-35 mg di vitamina C.

Il fumo è una delle cause più frequenti di alterata biodisponibilità di ossigeno, in particolare di stress ossidativo.

Per questo, fra i tanti studi effettuati con CellFood in vitro e in vivo, uno è stato fatto precipuamente sui fumatori.

L’assunzione di CellFood al dosaggio di 8 gocce tre volte al giorno, disciolte in tanta acqua, ha comportato per 20 fumatori una riduzione significativa della capacità ossidante del plasma. A misurare gli effetti, lo strumento preposto alla rilevazione dello stress ossidativo, ovvero il d-ROM test (da 474 ±30 a 335±28 U CARR nel gruppo di età 31-50 anni (Coyle 2004).

Un’integrazione mirata a base di CellFood, secondo quanto dimostrano gli studi scientifici, può quindi contenere lo stress ossidativo.

Il “miracolo” CellFood: antiossidante e modulatore di ossigeno

Numerosi studi in vitro attestano che CellFood aumenta i livelli di ossigeno disciolto in acqua ma, nel contempo, esibisce elevate capacità antiossidanti (Iorio, Bianchi et al, 2006; Benedetti et al, 2011).

Inoltre, in coltura di cellule endoteliali umane, è in grado di aumentare il consumo di ossigeno e, quindi, la sintesi di ATP, senza incrementare né la produzione di lattato né i livelli di radicali liberi (Ferrero et al, 2011).

L’aggiunta di CellFood nella dose massima stabilita, ovvero 8 gocce per tre volte al giorno in acqua pura, si accompagna nel tempo a un progressivo aumento della concentrazione di ossigeno molecolare O2 (Deutrel Industries, NuScienceCorp 1999).

Dopo un’ora dall’inizio dell’esperimento, la quantità di ossigeno disciolto in soluzione risulta aumentata, rispetto ai valori del pre test, del 58%.

Il fenomeno non si esaurisce, ma segue un regolare trend di crescita che raggiunge il suo picco massimo (80%) a 12 ore.

Cellfood vitamina C: un supporto importante per chi fuma

Fumare consuma Vitamina C e la nutraceutica ci viene in soccorso. CELLFOOD® VITAMINA C+, modulando i processi ossido-riduttivi, interviene nel controllo di numerose funzioni vitali. Infatti, la vitamina C contribuisce alla rimozione diretta di specie reattive ossidanti (azione scavenger), favorisce il riciclo della vitamina E (consentendo ad essa di continuare a lavorare nel controllo dei processi perossidativi, che tentano di danneggiare le lipoproteine circolanti e le membrane cellulari) e catalizza una serie di reazioni di idrossilazione, essenziali per la sintesi di ossido nitrico, noradrenalina, ormone melanocito-stimolante (aMSH), collageno e carnitina.  Grazie a reazioni di idrossilazione, inoltre, la vitamina C catalizza la rimozione di residui metilici sia dalla 5-metilcitosina del DNA sia dalla metil-lisina degli istoni (che avvolgono il DNA): attraverso questo meccanismo (demetilazione non convenzionale), essa funziona, quindi, come un potente modulatore epigenetico, in grado di controllare la funzione immunitaria ed i processi proliferativi. Degno di nota, a tal riguardo, il fatto che la vitamina C inibisce un importante fattore di trascrizione (il fattore inducibile dall’ipossia, HIF) che, quando iper-espresso, favorisce lo sviluppo di fenotipi tumorali, in questo sinergizzando pienamente con CELLFOOD®.

Perché è importante prevenire lo stress ossidativo?

Le specie reattive dell’ossigeno sono un prodotto dell’attività metabolica, ma quando crescono in maniera eccessiva diventano una minaccia per la salute. Esso comporta infatti una serie di alterazioni biochimiche che possono condurre a patologie gravi: non solo invecchiamento precoce ma malattie degenerative dalle infezioni ai tumori.

In tutte le malattie correlate con lo stress ossidativo vi è spesso una condizione di ipossia, ovvero mancanza di ossigeno, il che significa micro acidosi dei tessuti. Fumare mette  a rischio il patrimonio antiossidante. Come scoprirlo? Purtroppo, lo stress ossidativo non dà luogo a sintomi caratteristici, esso può essere rilevato solo facendo test specifici.

Il test SDrive rileva, fra i numerosi marcatori epigenetici, fattori che possono rilevare stress ossidativo. Ad esempio, nel grafico degli acidi grassi essenziali possiamo enucleare scompensi che manifestano uno stato infiammatorio cellulare (es, acido arachidonico). Al pari, possiamo avere un quadro chiaro del sistema antiossidante: nelle mani di un medico, il test SDrive dà indicazioni chiare ed evidenti sullo stato di salute dell’intero organismo in soli 15 minuti e in maniera non invasiva.