Mappatura epigenetica: confronto tra risultati di test multipli.
La mappatura epigenetica di un pelo rispecchia l’espressione dei geni, basata sull’impatto dei segnali ambientali nel corpo cellulare. Spesso, questi segnali forniscono informazioni, molto prima che esse siano espresse sotto forma di sintomi.
I “segnali” cellulari epigenetici sono inoltre influenzati dai nostri pensieri. Questo si chiama effetto placebo positivo. Ad esempio, l’amore è l’emozione sottostante che nutriamo per i nostri figli o per il partner.
Tuttavia, quando ci arrabbiamo con i nostri cari, anche se per brevi istanti, i nostri “segnali” emozionali vengono modificati e disturbati. Queste emozioni possono inoltre essere rispecchiate nei nostri segnali epigenetici, nonché nello stato metabolico. Il nostro equilibrio cellulare viene ripristinato solo quando i “segnali” della rabbia sono diminuiti e controllati.
Utilizzando la medesima analogia soprastante, quando effettuiamo un secondo test epigenetico, entro 5 minuti o perfino 6-8 ore da quando viene effettuato il primo test epigenetico sul pelo, il secondo report indica l’influenza del placebo, non quella della rabbia, ma quella data dal sapere che è stato effettuato un primo report. I nostri “segnali” cellulari nella radice del pelo riflettono la conoscenza degli adeguamenti del “segnale” cellulare.
Il primo test rispecchia il vero stato sottostante delle cellule epigenetiche, non essendoci stata un’influenza del placebo. Il primo report è la base singola epigenetica, come nell’analogia sull’amore sopra riportata. Questo è diverso dal secondo test che è stato influenzato dai segnali placebo positivi, ottenuti dal sapere che questo era un secondo test, come nell’analogia sulla rabbia sopra riportata.
Lo stesso principio si applica quando un cliente mente circa il proprio nome o l’età in un secondo test. Sa bene di aver mentito e questo potrebbe non essere mostrato dal suo comportamento. Ciononostante, la menzogna viene mostrata nel risultato del report.
Proprio come un dispositivo rileva-menzogne, la natura epigenetica dell’individuo reagisce alla menzogna sul nome o sull’età.
Per ulteriori spiegazioni e discussioni: immaginiamo che il primo report abbia indicato la necessità di vitamina C. Chiedete quindi al soggetto sottoposto al test di concentrarsi su un’arancia per cinque minuti, prima di effettuare il test epigenetico successivo. È altamente probabile che il secondo test non indicherà che la vitamina C sia necessaria (pur essendolo in realtà). Inoltre, ci saranno probabili modifiche nelle pagine sugli antiossidanti e sui minerali.
Questo avviene perché i nostri pensieri hanno influenzato i “segnali” della richiesta di vitamina C. In questo caso, le nostre aree nutrizionali saranno altrettanto influenzate a causa dei “collegamenti” con la vitamina C.
Probabilmente conoscete l’espressione “La mente sopra la materia”. Anche a livello cellulare questo è vero: un “segnale” cellulare positivo o negativo può influenzare il nostro io-epigenetico.
Siamo ciò che mangiamo e assorbiamo; serve quindi tempo per permettere alle cellule di utilizzare le nostre nuove variazioni alla dieta. Questo può unicamente rispecchiarsi in un secondo test epigenetico, dopo 90 giorni. Un qualsiasi secondo test prima dei 90 giorni indica un effetto placebo positivo, piuttosto che un risultato epigenetico materiale.
Nel report, scoprirete la presenza di un grafico di auto-valutazione di 90 giorni. Seguire il piano di 90 giorni e utilizzare il grafico di auto-valutazione fornito è il metodo migliore per apprendere i risultati positivi dei vostri cambiamenti epigenetici.
Ovviamente, in quanto azienda tecnicamente innovativa, potremmo creare un programma “nascosto”, che creerebbe esattamente lo stesso report, dai dati secondari inviati dal medesimo laptop, utilizzando lo stesso nome o la stessa data di nascita. In quanto azienda rispettabile, preferiamo rispecchiare la scienza reale dell’epigenetica e, di conseguenza, non ci coinvolgiamo in pratiche di disinformazione. L’epigenetica è una nuova scienza veramente importante e comprenderne il potenziale dimostra ogni report può rispecchiare ogni singolo cambiamento.
Sono stati notati effetti positivi pressoché immediati, quando i clienti si astengono ed evitano i cibi che producono le intolleranze evidenziate nel report. Non si tratta di cibi allergenici già noti al cliente, che dovrebbero essere altresì evitati. I cibi allergenici sono problematici in modo particolare quando ci riposiamo o siamo in una fase di guarigione. Se le intolleranze vengono rimosse, viene quindi creato un regime cellulare positivo. Si amplificano anche i miglioramenti in termini di assorbimento dei componenti nutrizionali.
Un promemoria e una panoramica sul sistema S-Drive
Gli esseri umani hanno vissuto e si sono evoluti in un ambiente in cui il cambiamento è avvenuto sempre in modo graduale. I nostri avi sono stati in grado di adattarsi e tenersi al ritmo di questi piccoli cambiamenti ambientali lungo migliaia di anni. Di tanto in tanto, si sono rapidamente verificati cambiamenti ambientali drammatici, che hanno portato all’annientamento di certe specie o gruppi. La storia ci ha insegnato che l’ambiente ha dato forma al genere umano e che ha ancora uno dei ruoli più importanti per lo sviluppo odierno.
Oggigiorno, la scienza moderna comprende il ruolo dell’ambiente e il modo in cui esso può avere un impatto sul nostro stato complessivo. L’epigenetica osserva l’espressione dei geni in base all’impatto dei segnali ambientali sul DNA; piuttosto che su una convinzione dogmatica in materia di genetica, questo rende i geni in grado di controllare e regolare le funzioni biologiche e, di conseguenza, il nostro benessere fisico.
Oggigiorno, si ritiene infatti che questi fattori ambientali siano responsabili fino al 98% del nostro benessere fisico. Questo fa dell’ambiente uno dei singoli fattori di maggiore importanza che influenzano le nostre vite quotidiane.
Oggi viviamo in un ambiente che è molto diverso da quello in cui sono vissuti i nostri nonni e che è inoltre estraneo alla nostra conformazione genetica. Di conseguenza, molte persone ora esprimono l’impatto ambientale in modalità fisiche di scarso livello. Basta prendere visione delle statistiche per osservare gli effetti devastanti che ciò sta avendo sulle vite umane.
L’abilità di adattamento degli esseri umani fa anche parte del problema. Il corpo non può far pronte alla presenza di un sovraccarico tossico nel sangue o nelle cellule; di conseguenza, lo mette da parte per trovare un luogo, ad esempio i peli, in cui possa quantomeno fare il meno danni possibili alle cellule e ai sistemi del corpo.
Allo stesso modo, i livelli di nutrienti ematici vengono mantenuti per fornire alle cellule ciò di cui hanno bisogno; questo può falsificare la visione, pensando che tutto sia normale.
I fattori microbiologici si sono evoluti per rimanere irrilevati dal nostro sistema immunitario o per sopravvivere e lottare nuovamente, una volta che il sistema immunitario pensa di aver sconfitto l’intruso. Lo stato complessivo del sistema immunitario e dell’apparato digerente ha portato a un enorme aumento nel numero di sensibilità, intolleranze e allergie alimentari, con diversi livelli di gravità. Gli effetti delle radiazioni elettromagnetiche (E.M.F.) e delle frequenze estremamente basse (E.L.F.) sono pressoché inquantificabili nel corpo umano.
L’Environmental Hair Profiler è una nuova tecnologia in grado di prestare assistenza, per ottenere un quadro di alcune di queste influenze da una fonte di informazioni più aperta, rispetto ai sistemi rigorosamente controllati utilizzati dai laboratori per diagnosi e patologie.
Il biocampo umano è composto dai sistemi elettromagnetici propri del corpo, dall’attività micro-volt cellulare e dalle interazioni delle onde stazionarie. Questi effetti quantici sono presenti in biologia e la ricerca ne sta scoprendo l’importanza sempre maggiore per tutti noi.
Utilizziamo il pelo e la radice attaccata come biomarcatore per il biocampo del corpo e interfacciamo queste informazioni attraverso la bobina Tesla costruita ad hoc; su di essa, viene realizzato il profilo del pelo. Durante il processo viene acquisita una vista del biocampo e, tramite Internet, viene inviata per la valutazione. A differenza dei sistemi rigorosamente controllati del corpo fisico, il biocampo è un flusso costante di informazioni e impulsi elettrici, un campo dinamico che è sempre in movimento e che si adegua alle influenze dell’ambiente o dell’epigenetica. Viene denominato processo “omeodinamico”, che rispecchia la costante interazione tra il corpo e il biocampo.
I dati acquisiti vengono automaticamente revisionati presso il nostro centro informazioni in Germania, utilizzando un processo di bio-risonanza computerizzato. Esso è progettato per evidenziare le influenze ambientali che possono essere di particolare importanza per un individuo. Una schermata con le frequenze delle bio-informazioni specifiche, che vengono fatte risuonare in contemporanea man mano che vengono prelevati i fattori di coerenza (quelli che sincronizzano) e il set di dati della persona, utilizzando un computer progettato ad hoc. Questi dati generano un valore in base all’influenza della forza di coerenza.
Queste informazioni vengono quindi rappresentate nei grafici e nelle tabelle del report del profiler, che indica le specifiche aree d’interesse per ciascun individuo.
In passato, era pensiero diffuso che questi dati fossero irrilevanti, date le loro variazioni costanti; tuttavia, ora la scienza sta dimostrando che l’area dell’epigenetica è importante, in quanto esercita un’influenza crociale sulle condizioni fisiche del corpo.
Poiché la funzionalità di vita dell’epigenetica e dell’omeodinamica è sempre in cambiamento, è incomparabile ai risultati e ai dati dei test statici, in quanto non è possibile replicare una variazione costante in un test singolo. Di conseguenza, questi sono parametri non lineari.
Il nuovo mondo della scienza ritiene che la riduzione su di noi dell’impatto dell’ambiente inquinato può essere ottenuto adeguando l’ambiente per il nostro corpo in modo tale che sia maggiormente conduttivo, così da supportare meglio l’espressione dei geni.
Il corpo necessita di tempo per adattarsi alle variazioni di dieta, nutrizione e stile di vita, che possono far seguito alla revisione del report del profilo. È opportuno seguire qualsiasi protocollo proposto per 90 giorni, prima di inviare i peli per la ri-profilazione.
Al momento, la tecnologia S-Drive può essere il solo dispositivo che offre l’accesso a queste informazioni in maniera facile, immediata e a un prezzo accessibile. Ci auguriamo che farne uso sarà per voi un’esperienza piacevole, che vi permetterà inoltre di comprendere appieno la grande influenza che ciò può avere sulla vostra vita e sulle vite delle altre persone.
Tuttavia, molti professionisti sanitari sono abituati a utilizzare test in vitro, nei quali un campione viene “testato” rispetto a sé stesso per verificarne l’accuratezza. È necessario notare che il “test” viene effettuato rispetto allo stesso campione, ma non rispetto all’ospite che è il sistema vivente! Di conseguenza, alcuni test in vitro possono portare a incomprensioni; ad esempio, in tanti casi di “intolleranza al glutine”, il test ematico in vitro viene inviato al laboratorio e quindi confrontato rispetto a un database riguardante il morbo celiaco.
Un celiaco non è intollerante al glutine: è gravemente allergico al glutine. Di conseguenza, il test ematico in vitro per il glutine viene restituito non come allergia, quando di fatto la domanda era: “Il soggetto è intollerante?”. Di conseguenza, i report sono differenti proprio a causa della domanda. Sono necessari sei anni di intolleranza al glutine per trasformare in celiaco un soggetto allergico al glutine.
La mappatura epigenetica utilizza la digitalizzazione in vivo. In altre parole, mappiamo il sistema vivente stesso per rilevare le intolleranze, e non le allergie o i sintomi. Come accade con il test di misurazione della frequenza cardiaca o della pressione sanguigna, i risultati saranno differenti in base allo stress dell’individuo o al momento della giornata. Come accade con tutti i sistemi di test e mappature in vivo, i risultati non possono essere duplicati.
Tuttavia, abbiamo scoperto che i seguenti punti dal n. 14 in poi sono un modo eccezionale per dimostrare ai professionisti sanitari e ai potenziali nuovi professionisti commerciali quanto sia valida la nostra tecnologia e quanto l’epigenetica sia importante per il benessere. Inoltre, rimuovere le domande negative a lungo termine e il bisogno di lunghe spiegazioni scientifiche.
I punti 1-11 stabiliscono i corretti protocolli per le procedure di elaborazione dei report epigenetici.
1) Verificare che non ci sia luce fluorescente sopra la posizione di S-Drive.
2) S-Drive deve essere ad almeno 500 mmm di distanza dal computer a cui è collegato.
3) Invitare il cliente a sedersi.
4) Utilizzo del programma CWB. Fare clic sulla pagina di inserimento dei dati del nuovo cliente – Completare in toto i campi con i dati del cliente.
5) Chiedere al cliente di chiudere gli occhi e di concentrarsi sul colore che vede davanti alle proprie palpebre chiuse.
6) Chiedere al cliente di inspirare a fondo e di espirare lentamente.
7) Alla fine dell’espirazione, prelevare 4 peli con le rispettive radici. DALLA NUCA, SUL COLLO
8) Se non ci sono peli sulla nuca, prelevare due peli da ciascun sopracciglio; per questa operazione, sarà necessario inspirare ed espirare due volte. Un respiro per ogni sopracciglio.
9) Posizionare immediatamente i peli e le radici sulla bobina dello spettro (al centro di S-Drive)
10) Posizionare la copertura sul pelo
11) Fare clic su “Scansiona” sullo schermo del computer (è presente una freccia in basso, proprio sotto le informazioni con i dati sul cliente).
12) Il report verrà prodotto entro 15 minuti, non appena ci sarà una buona connessione Internet.
13) Mentre il cliente attende la produzione del report, premere la scheda con il pulsante video e invitare il cliente a prendere visione del breve video di Bruce Lipton Epigenetics.